GIURIA 2020

Anche quest’anno il RIFF rende omaggio ai suoi spettatori con il voto del pubblico. Il pubblico, destinatario per eccellenza nonché pilastro essenziale del cinema, si farà giudice delle opere in concorso. Gli spettatori saranno chiamati direttamente ad esprimere il proprio giudizio su un’apposita scheda cartacea consegnata all’inizio del film. La votazione interesserà la sezione dei documentari in concorso, italiani e stranieri, da sempre fiore all’occhiello del Festival. L’iniziativa mira a rendere l’esperienza in sala più interattiva e coinvolgente e consente agli autori di ricevere un feedback diretto e immediato.
Anselma Dell’Olio ha scritto e diretto due docufilm: “La lucida follia di Marco Ferreri” (2017) Nastro d’argento e David di Donatello per miglior documentario; e “Fellini degli spiriti” (2020), Selezione ufficiale Festival de Cannes. Dal 2003 è critico per “Cinematografo”, programma settimanale di RaiUno, l’unica trasmissione TV che fa la radiografia ragionata di tutti i film che escono in Italia ogni giovedì. Ha iniziato a lavorare per il cinema ancora liceale e ha continuato a farlo per tutta la vita, collaborando con Francesco Rosi, Mario Monicelli, Luchino Visconti, Federico Fellini, Marco Ferreri, Elio Petri, William Friedkin, Steven Spielberg e altri, come assistente, assistente ai dialoghi, aiuto-regista-dialoghista, dialogue coach e persino come attrice in “Ciao Maschio” di Ferreri.

[read more] Ha inoltre lavorato con Dino De Laurentiis a Los Angeles, e con i produttori Franco Cristaldi, Alberto Grimaldi e tanti altri. È stata traduttrice e adattatrice di dialoghi per il doppiaggio; il suo maestro è stato Mario Maldesi, per decenni principale direttore di doppiaggio per i più rinomati autori italiani. Scrive dal 1996 una rubrica di cinema e backstage per Il foglio quotidiano durante il Festival di Venezia, e dalla Festa di Roma sin dall’inizio. È stata critico titolare per il cinema per Moby Dick, magazine culturale del quotidiano Liberal (2008 – 2013). Ha scritto di cinema e cultura italiana per il gruppo Fairchild Publications (Usa): per le testate “W” e “Women’s Wear Daily” e “M” e altri. Ha scritto in inglese di cinema anche per “Azure”, periodico del Shalem Institute, think tank di Gerusalemme. Negli anni 70 ha diretto un documentario per la Rai sul femminismo italiano e un documentario sui divi del passato per la CBC / TV di Stato canadese (con Ene Riisna) dal titolo “Whatever Became of?”. Ha scritto “Cuore di stoffa”, una sceneggiatura sulla vita di Francesca Saverio Cabrini, la prima santa americana, e Patrona degli immigrati con Pio XII nel 1950, e personaggio tra i cento più importanti del 900 italiano (molto più celebre in Usa che in Italia). Ha un contratto con la Mondadori per scrivere il libro. Opzionata da Raicinema, il film non è ancora stato prodotto. Ha la doppia nazionalità Italia/USA, ed è perfettamente bilingue; inoltre, si difende in francese e in spagnolo. [/read]

Anselma Dell’olio

Ahmad Ejaz

Ahmad è originario di Gujranwala (Pakistan) nato nel 1962, dove, laureato in Comunicazione di Massa, ha lavorato a lungo come giornalista. In Italia è mediatore culturale e giornalista. Il suo lavoro quotidiano lo trova impegnato continuamente a divulgare la cultura pakistana in Italia. Si occupa quotidianamente dei diritti degli immigrati e svolge parte attiva nel dialogo con le istituzioni sull’Islam in Italia, in quanto forte sostenitore di un Islam moderato. Fa parte della Consulta islamica presso il Ministero dell’Interno. Lavora da sempre all’ambizioso progetto volto alla creazione di una società multietnica e multiculturale nel rispetto delle “diversità” come patrimonio comune ed è da sempre coinvolto nello sviluppo del dialogo interreligioso.

[read more] Ahmad Ejaz è caporedattore di Azad, il giornale in lingua pakistana del gruppo editoriale Stranieri In Italia: «I pakistani in Italia – ha raccontato Ejaz Ahmad – avevano bisogno di un giornale scritto in Urdu. La maggior parte di loro non parla italiano: rischiano di essere tagliarli fuori dall’attualità, anche se spesso questa, li riguarda direttamente. Un giornale li può aiutare a capire la cultura di questo paese, ma anche a riscoprire la propria». Azad infatti, vuol dire libertà ed è un nome importante per chi sa cos’è una dittatura. Da diversi anni Ahmad è anche presidente dell’associazione ONLUS “Nuove Diversità” che cerca di svolgere un ruolo importante per i musulmani e pakistani in Italia, lavorando per l’integrazione reciproca, nel rispetto della Costituzione Italiana. Ha inoltre lavorato per cinque anni come supervisore dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) pertanto ben conosce il significato razzismo e pregiudizio. Da 12 anni, Ahmad è anche mediatore interculturale nell’ambito del Forum per l’Intercultura della Caritas e ha lavorato in diverse scuole con lo scopo di fornire maggior informazioni sull’Islam moderno e sul Pakistan. Dal 2002, lavora come mediatore interculturale con l’associazione “Differenza Donna”. [/read]
Lapo Gresleri è critico e storico del cinema, operatore culturale e docente. Collaboratore esterno della Cineteca di Bologna dal 2009, è autore di saggi, articoli e recensioni pubblicati in volumi e riviste tra cui Inchiesta, Archphoto 2.0, Cinergie, Parole Rubate, Studi Pasoliniani, Le Magazine Littéraire. Da anni si occupa principalmente di cinema afroamericano. Nel 2019 ha tenuto il primo corso in Italia sull’argomento presso l’Università Primo Levi di Bologna. Ha inoltre pubblicato la monografia Spike Lee, “Orgoglio e pregiudizio nella società americana” (Bietti, 2018) e il saggio “Body and Souls”. “Il corpo nero nel cinema afrosurrealista” (Bietti, in corso di pubblicazione).

Lapo Gresleri

Lino Guanciale

Nato nel 1979 ad Avezzano (L’Aquila), si iscrive all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, dove si diploma nel 2003 e ottiene il Premio Gassman come miglior allievo degli ultimi dieci anni. Subito dopo inizia a lavorare in teatro, prima con Gigi Proietti in “Romeo e Giulietta”, spettacolo inaugurale del Globe Theatre di Roma, poi con Claudio Longhi (“Il Matrimonio di Figaro”, “La solitudine dei campi di cotone”, “Sallinger”, “Prendi un piccolo fatto vero”) e Franco Branciaroli. Al cinema esordisce nel 2008, interpretando Wolfgang Amadeus Mozart in “Io, Don Giovanni” di Carlos Saura, cui segue “La prima linea” di Renato De Maria. In seguito è nel cast dei film “Il gioiellino” di Andrea Molaioli, “Il mio domani” di Marina Spada, “To Rome with Love” di Woody Allen, “La scoperta dell’alba” di Susanna Nicchiarelli.

[read more] In tv ha interpretato le fiction “Il segreto dell’acqua” di Renato De Maria, le tre stagioni di “Una grande famiglia” (per la regia di Riccardo Milani e Riccardo Donna) ed è stato protagonista maschile di alcune serie di grande successo in onda sulle reti Rai: “Che Dio ci aiuti” 2 e 3, “La dama velata”, le due stagioni di “Non dirlo al mio capo” e “La porta rossa”, le tre stagioni di “L’Allieva”. In teatro, dopo il successo de “La resistibile ascesa di Arturo UI” di Bertolt Brecht (Premio dell’Associazione Nazionale Critici Teatrali come Migliore spettacolo dell’anno), nel 2016 ha inaugurato la stagione del Teatro Argentina di Roma con “Ragazzi di vita” di Pier Paolo Pasolini, portato in scena da Massimo Popolizio. Nella stagione 2017/2018 è il protagonista della trasposizione teatrale di “La classe operaia va in paradiso”, per la regia di Claudio Longhi, che gli vale il Premio UBU e il Premio dell’Associazione Nazionale Critici Teatrali come miglior attore. [/read]
Fabrizio Lucci (Roma, 1961) è un direttore della fotografia italiano. Ha lavorato in numerosi progetti televisivi e cinematografici. In televisione esordisce nel 1996 con la serie televisiva italiana “Dio vede e provvede”. Tra i suoi lavori più famosi troviamo “Don Matteo”, “Coco Chanel” e “Immaturi”. Collaboratore di lunga data con Paolo Genevose, Fabrizio ha anche lavorato sui recenti successi del regista, “Perfetti Sconosciuti” e “The Place”. Più recentemente, è stato coinvolto nella fotografia di “Supereroi”, il nuovo film di Paolo Genovese con Alessandro Borghi e Jasmine Trinca, nella line-up della Berlinale 2020.

Fabrizio Lucci

Patricia Mayorga Marcos

Patricia Mayorga Marcos, giornalista e scrittrice cilena. Residente in Italia dal 1975. Autrice di libri pubblicati in Italia e in America Latina, tra cui “Il Condor Nero – L’Internazionale Fascista e i rapporti segreti con il regime di Pinochet” (Sperling & Kupfer editori, Roma, 2003), pubblicato in italiano e spagnolo; “Michelle Bachelet, la Donna del Riscatto” (Edizioni Lavoro, Roma, 2007) e volumi di diffusione artistica e culturale, tra questi “Cronache Italiane”, una raccolta di articoli di turismo e cultura pubblicati sul quotidiano cileno “El Mercurio”, il più importante del Paese, di cui è corrispondente. Da più di 20 anni è membro del Comitato Cinema dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, che organizza annualmente il premio “Globo d’Oro”, onorificenza data dai corrispondenti stranieri al cinema italiano. Dal 2018 è Presidente dell’Associazione Mondiale di Donne Giornaliste e Scrittrici (AMMPE).
Nasce a Roma nel 1984, figlio della cantante lirica Delia Surratt e dal flautista Nikolay Ratchev, comincia sin da piccolo gli studi musicali in pianoforte e violoncello. E’ stato membro del coro delle voci bianche della Cappella Sistina diretta da Domenico Bartolucci per poi continuare gli studi presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma dove studia con i maestri Maurizo Gambini e Dante Cianferra. E’stato primo violoncello dell’orchestra giovanile dell’Arts Accademy di Roma e ha collaborato con diverse orchestre nazionali. A 19 anni inizia a comporre musica per pubblicità e teatro e forma il duo di compositori Ratchev & Carratello con il quale scrive numerose colonne sonore nazionali ed internazionali per cinema e TV. Ha collaborato con diversi registi tra cui: Gianni di Gregorio, Giuseppe Piccioni, Kim Rossi Stuart, Francesca Comenicini, Roan Johnson, Claudio Noce, Eugenio Cappuccio, Wilma Labate, Antonio Manzini, Antonio Gagliardi, Lisa Immordino Vreeland, Elisa Amoruso, Leonardo D’Agostini e molti altri.

Stefano Ratchev